sabato 31 maggio 2014

Ultimo post

Questo, come ho voluto subito specificare nel titolo, è l'ultimo post di questo blog. Per quanto mi piaccia scrivere ed abbia davvero trovato geniale quest'idea di poter sempre avere uno spazio mio in cui svuotare tutti i miei pensieri a fine giornata e condividere con la mia famiglia o con degli sconosciuti tutto quello che mi accadeva, era un blog dedicato al mio anno in America, alla mia New Life e siccome ora sono tornata alla old one, credo che sia giunto il momento dei saluti. Ringrazio tutte quelle persone che mi hanno sempre seguito perché, anche se magari non ve ne siete resi conto ma in quel modo mi stavate comunque aiutando, mi riuscivate a capire un po' di più e, nei momenti più difficili, non dimenticherò mai l'appoggio di quelle persone a me vicine o che magari non ho mai conosciuto e mai conoscerò, che mi hanno lasciato un piccolo commento o mi hanno scritto due righe per chiedermi come stavo e darmi il loro supporto e spingermi a continuare. Grazie a tutti. Auguro a tutti i futuri Exchange di avere un'esperienza fantastica, anche migliore della mia, di non abbattersi mai e di essere sempre pronti a tutto: il vostro tempo sta per arrivare e, se partirete grintosi e pronti, non vi pentirete mai di questa fantastica esperienza. 
Per il resto io qui sto bene, è passata più di una settimana dal mio rientro che ho vissuto intensamente ma che non è stato tanto tragico quanto temevo. I miei amici sono rimasti tutti lì dove li avevo lasciati: sì sono cambiate innumerevoli cose e le mie amiche mi stanno ancora dando corsi di aggiornamento per rimettermi in pare con tutto il drama qui (che mi sono resa conto non essere assolutamente inferiore a quello americano haha) ma, siccome loro erano davvero GLI amici, ci sono ancora. Sono riuscita a rivedere tutti, uscirci e, sabato le mie bf più strette, quelle che fanno quasi da sorelle, mi hanno organizzato una piccola festicciola a sorpresa con tanto di torta!!


Ho mangiato tutto quel cibo italiano che mi mancava tanto: la pasta di mamma in tutte le salse, la pizza, il gelato ecc...Ho anche cucinato il salmone che mi aveva insegnato Susie ed è venuto davvero bene ed pè piaciuto tanto a tutta la mia famiglia.
Sono andata a scuola a consegnare tutti i documenti americani, ho salutato la mia classe, riabbracciato tutti e pranzato con alcuni di loro, mi ha fatto piacere vedere quanto calorosamente mi abbiano riaccolta come una di loro, senza nemmeno porsi il problema.
Ho visto quasi tutti i parenti (siamo in tanti eh...) cugini, zie, zii, nonni e sono anche andata al cimitero a trovare mio nonno. Quello è stato un momento davvero triste ma che sapevo di dover affrontare nel ricrearmi la mia piccola vita qui. Gli ho portato i fiori (con tanto di rose gialle in CA style) e una mia fotografia della graduation, con cap, gown e diploma, perché sapevo che era una cosa che l'avrebbe reso fiero.
A parte questo però, il resto delle mie giornate è stato riempito da incontri felici, abbracci, pranzi, uscite, serate, primo shopping (le compere grosse arriveranno ad inizio estate) e diciamo che sono rientrata nel tram tram italiano.
Domenica sono stata invitata da EF Italia a Milano a partecipare al seminario di orientamento per l'anno prossimo come ex Exchange e condividere la mia esperienza freschissima e appena finita. NOn so in quanti se ne ricorderanno ma è esattamente lo stesso seminario (pure nello stesso posto) a cui avevo partecipato anche io esattamente un anno fa. Non potete capire che emozione essere lì, con la loro maglietta EF STAFF, dalla parte di quelli che "sono tornati" a condividere il mio fantastico anno con i genitori e i ragazzi. Mi sembrava di vedere me, spaventata e un po' titubante, un anno fa quando ancora non sapevo cosa aspettarmi da questo bellissimo anno. Sì lì seduta tra loro vedevo la Gaia di un anno fa che stava di fronte alla Gaia di ora che parlava e raccontava ma capiva benissimo come tutti quei ragazzi si stavano sentendo. Un po' vi invidio perchè avete ancora tutta l'esperienza davanti, tutta da scoprire e da vivere al meglio; fatene tesoro!!!
Alla fine dell'incontro mi è stato chiesto da Ef di rimanere in contatto con loro e con tutti i ragazzi ex Exchange come me che ho conosciuto lì, perché mi hanno invitata a lavorare con loro durante tutto l'inverno e ad aiutare con le interviste di selezione e tutti quei processi che conosco bene e che mi ricorderanno sempre del mio anno.
Nel frattempo ho sentito anche un po' di amici dall'America, Marion dice che le manco già da impazzire, vedo le loro foto su Instagram e Facebook, ho scmabiato un paio di email con Susie e sono ben informat su quello che succede laggiù, nella lontana Canton.
Quindi insomma, sono tornata alla mia vita, circondata dalle persone con cui sono cresciuta, nei posti che chiamo casa e mangiando il cibo che amo, ma spesso nel mio cuore e nella mia mente ho il Mississippi, ripenso alle persone che non so quando e se rivedrò, ritrovo ancora una traccia delle mie abitudini americane nelle zioni che svolgo quotidianamente e spesso e volentieri mi ritrovo a fantasticare tra i ricordi di questi ultimi 10 mesi quindi sono giunta ad una conclusione: ho capito che IO sono ritornata ma  l'ESPERIENZA  non è davvero finita, perchè quella, sono certa, non finirà mai!

BACK HOME

E adesso, dopo avervi raccontato anche del mio ultimo giorno Americano, posso finalmente dirvi che sono a CASA! Ammetto che, dopo aver superato i saluti ed essermi piazzata sull'aereo, ero veramente emozionata all'idea di tornare e non vedevo l'ora di riabbracciare i miei famigliari. Così nella bellezza di 19 ore, sono riuscita  a fare Jackson, MS-Milano Malpensa.
I voli sono andati benissimo: nessun ritardo, nessuna turbolenza e tra un aeroporto e l'altro sono riuscita a destreggiarmi anche meglio di quanto mi aspettassi. Ho trovato i gates senza troppe difficoltà, passato il tempo leggendo, ascoltando musica e non facendo altro che pensare a come sarebbe stato l'impatto. Ho immaginato così tante volte la scena dell'incontro con i miei all'aeroporto che mi sembrava di averla già vissuta!! Il primo volo, di solo un'oretta, mi ha portata fino in Texas a Huston ed ero nel sedile attaccato al finestrino da sola. Ho passato il volo a guardare fuori e dormicchiare. Il secondo è stato il più lungo, fino a Frankfurt: erano 9 ore e 45 min ma, seppur detto così faccia un po' paura, non è stato poi così tremendo. Ci hanno servito cibo ogni 3 per 2, quindi ero sempre occupata a mangiare, poi mi sono sparata 2 film The secret life of Walter Mitti e Her, ho finito il libro che mi ero portata in viaggio, e dormito un 3 orette buone. L'ultimo volo invece, quello fino a destinazione finale, è stato molto easy. Ero davvero stanca dal viaggio quindi ho dormito tutti il tempo. Nell'attesa di essere imbarcata però (3 orette buone) ricordo quanto fossi agitata per il ritorno. Poi era un volo italiano, pieno di persone che parlavano la mia lingua nativa!!! Faceva un po' strano perché non ero più abituata a sentire le persone parlare in italiano, ad eccezione delle poche telefonate fatte con la mia famiglia, non avevo più sentito il suono della nostra lingua! Era confortante e terrorizzante allo stesso tempo: ero tornata ma l'America era già lontana.
Atterrata su suolo italiano intorno all'una e mezza di pomeriggio (finally, yeee) avevo le spalle rotte praticamente per essermi trascinata dietro tutto il giorno un mega zaino e un borsone pesantissimo ma mi sentivo comunque leggera come una piuma. Ho fatto la fila per il ritiro bagagli, pregando in ogni lingua del mondo che, dopo tutti quegli scali le mie valige mi avessero raggiunta sane e salve e così è stato!! Le ho caricate su un carrellino e mi sono diretta verso l'uscita, era il momento di rivedere la mia famiglia!!!!
Rivederli è stato bellissimo, un po' come me l'ero immaginata un po' del tutto diverso, non so è inspiegabile. Poi nelle ultime 48 ore erano successe talmente tante cose che sembrava tutto un po' irreale, non sembrava vero era come se fossi in un sogno oppure se stessi guardando la scena dall'esterno, come in un film ma quella non fossi io. Ovviamente gioia inspiegabile, abbracci pianti e poi tutto ancora una volta. Mio fratello, che ho ritrovato praticamente alto quanto me, cresciutissimo e con una voce diversa, mi ha anche portato un mazzo di fiori!! Che carino! Io poi, con la mia esperienza da fiorista da Susie, ho cominciato ad elencarglieli tutti in inglese. Dopo tutte le scenate che abbiamo fatto e che avranno attirato non poca attenzione in aeroporto ma di cui non ci interessava un fico secco, siamo andati verso la macchina mentre mia mamma mi teneva per mano stritolandomela e continuando a ripetere: non mi sembra vero che sei qui, ma sei davvero tu? Con mia grande gioia mi hanno detto di non avermi trovata troppo cambiata fisicamente e nemmeno di essere ingrassata più di tanto, fiuuuu!
Abbiamo fatto il viaggio di ritorno fino a casa senza smettere un secondo di parlare dicendo qualunque cosa ci passasse per la testa, come se volessimo recuperare quei 10 mesi in una mezz'oretta, ed in un certo senso, e chi ritornerà a casa prossimamente concorderà con me, un po' è così! Perché quando sei con persone che ami così tanto, ti rendi conto di come, in pochi minuti è già ritornato tutto come prima, ed anche se tu ti senti diversa, il rapporto è lo stesso e sembra di essere stati distanti solo un paio di settimane. A casa le sorprese non erano finite: ho ritrovato sul cancello, sulla porta di casa e sulla porta della mia camera degli striscioni con scritto WELCOME HOME, la mia camera era completamente riempita da palloncini con su scritto bentornata e ce n'era pure uno enorme con una stellina sorridente che indossava un cappello da laurea, in onore della mia graduation; che bello!!!! Siamo stati tutti in camera mia a scambiarci regalini e mangiare i pasticcini che una delle mie zie aveva preparato appositamente per il mio arrivo; infatti così come io avevo fatto alcuni pensierini a loro, anche loro non hanno resistito a farmi qualcosina, tra cui un ciondolino per il mio braccialetto pandora, un anello dei dvd e cose simili. Poi, per festeggiare il mio rientro e passare la serata insieme, siamo andati sul lago d'Iseo a cenare. Durante la strada ho telefonato a tutti i miei amici più stretti per salutarli ed accordami a vederli nei prossimi giorni dal momento che non erano potuti venire in aeroporto ad accogliermi perché erano a scuola ed avevano una verifica molto importante. La sera abbiamo mangiato in un ristorante vista lago dove ho preso un'ottimo piatto di spaghetti allo scoglio, ecco il mio primo pasto italiano, mi mancavaaaa:


Dopo la cena passata a raccontarci di tutto e di più, abbiamo passeggiato per il paesino bellissimo e ci siamo fatti anche una foto di famiglia, non venuta benissimo:


Siamo tornati a casa ed io ero davvero stremata dalla giornata, bellissima ma che tra viaggio, fuso orario ed emozioni mi aveva stremata. Finalmente mi sono infilata nel mio lettino che, seppur più piccolino, è sempre il mio lettino. Prima di addormentarmi ho pensato a quanto straordinario fosse che nell'arco di un paio di giorni ero stata in due poli opposto con persone diversissime che non si conoscono tra di loro ma che sono tutte legate a me in qualche modo. Era davvero straordinario!! Mi sono chiesta se magari stessi davvero sognando e che la mattina mi sarei risvegliata in Mississippi, ancora a Gennaio tipo, perché il tempo sembrava davvero essere volato, ma invece no, oramai non c'erano più dubbi, ero ritornata, back home!

venerdì 30 maggio 2014

Last day in Mississippi

Ciao a tutti vi scrivo (infine) dall'Italia!! Ebbene sì sono tornata sana e salva e, come potete ben immaginare, la mia vita qua è ricominciata subito impegnatissima tra le mille cose che dovevo fare e le persone da rincontrare. Questo spiega bene perché sia praticamente sparita da questo blog per più di una settimana senza lasciare alcuna traccia di vita. Per quanto c'è scritto qui potrei ancora essere ancora sperduta in qualche foresta del Mississippi hahaha.
Invece no, è andato tutto benissimo e non avrei potuto chiedere per un viaggio di ritonro migliore, ma prima, siccome l'ultimo giorno passato negli States è stato davvero bello e pieno, mi piacerebbe descrivere come è andata l'ultima giornata del mio sogno Americano ormai finito.
In mattinata ci siamo svegliati tuti molto presto: Charlie perché doveva partire per il suo viaggio di lavoro, noi perché saremmo andati a trovare e conoscere per la prima volta (si lo so che non ha senso l'ultimo giorno) il padre di Susie il quale abita abbastanza lontano. Così dopo la mia ultima colazone a base di pancakes, ho dovuto dare un ultimo saluto a Charlie (non senza il magone) e poi siamo partiti tutti direzione Columbia, Mississippi. La strada era un po' lunghina e ci abbiamo messo due orette buone ad arrivare. Il papà di Susie vive immerso in questa proprietà grandissima, e nella stessa casa in cui lei ha passato la sua infanzia. E' una specie di fattoria con tanto di maneggio e pollaio Quando siamo entrati ci è subito venuto incontro indossando una salopette e un cappellino con la visiera, proprio da vero fattore! Seppure abbia praticamente 90 anni non li dimostra per nulla: super attivo, gli piace tanto parlare e svelto e scattante quando si muove. Susie dopo averci presentati velocemente, si è messa subito al comando dei fornelli e ha cominciato a cucinare un grosso pranzo (sarebbero venuti anche suo fratello con sua moglie). Mentre lei preparava noi ci siamo seduti sul divano a chiacchierare del più e del meno ma, soprattutto, non appena ha saputo che io ero italiana, ha iniziato a narrarmi tantissime vicende ed episodi risalenti alla seconda guerra mondiale alla quale lui aveva partecipato da giovane combattendo in Italia. Per di più, il suo commando si trovava proprio nei pressi di Milano quindi era estasiatissimo e non finiva più di raccontarmi e chiedermi se alcuni dei posti che gli erano rimasti impressi esistessero ancora. Mi spiace che, dopo la guerra, non ci sia più tornato e quindi il ricordo che ha non è proprio die migliori diciamo... In certi momenti, quando i racconti si facevano più tesi e dolorosi è arrivato fino a commuoversi!! E' stato stranissimo conoscere un uomo e vederlo aprirsi completamente con noi in così poco tempo, ma è stato decisamente interessante e coinvolgente. Susie ha interrotto i suoi racconti un po' nostalgici annunciando che il pranzo era pronto. Abbiamo aiutato a disporlo in tavola, abbiamo aspettato che ci raggiungesse anche suo fratello e poi abbiamo iniziato a mangiare: il mio ultimo pranzo in Mississippi!! Si trattava di bistecche fritte con mais, piselli, fagioli, gravy  e rolls. Ottimoooo!! dopo pranzo abbiamo anche avuto un fetta di torta ciascuno offertaci dal papà di Susie e siamo restati a chiacchierare mentre loro (io non lo bevo) sorseggiavano caffè. Prima di andarcene (ci aspettavano altre 2 ore di viaggio in macchina) il papà di Susie ha insistito perché lei suonasse un po' il piano che era di sua madre, venuta a mancare di questi tempi l'anno scorso. E' stato emozionante, quasi da brividi. Poi una volta pronti per andare, ci siamo salutati tutti bene e il papà di Susie mi ha dato i migliori auguri e consigli per il futuro.
Prima di ritornare diretti a Canton, Susie ci ha fatto fare il giretto turistico del paesino che è quello in cui è cresciuta; quindi ci ha fatto vedere la chiesetta in cui andava, il cinema all'angolo, il campetto da football e la scuola superiore in cui lei e Charlie si sono conosciuti. Il viaggio di ritorno è stato più lungo per me dell'andata e abbastanza tosto perché avevo un abbiocco assurdo!
Una volta a casa, abbiamo caricato Who Dat in macchina e l'abbiamo portato a fare i bisognini vicino a scuola, così che io e Stefan potessimo passare dai campetti per vederli l'ultima volta. Avevo i brividi, non potete capire, ripensare a tutti i momenti passati lì, da cheeleader o long distance runner, tutte quelle giornate intensamente vissute tra allenamenti, gare, partite... Indimenticabili! Ho anche rivisto la mia Panther paw, con su il mio nome e ha riportato alla memoria i giorni estivi passati lì a dipingerle con le altre cheerleader.. Era proprio un saluto definitivo e, seppure sono certa che ne sentirò una mancanza tremenda, il loro tempo ormai era passato. Tornati a casa, mentre Susie doveva incontrarsi con una sposa, noi abbiamo iniziato a prepararci per il Goodbye party  at the cabin di quella sera. In mio onore sarebbe stato un Lasagna party e quindi abbiamo iniziato ad infornare le lasagne e abbiamo insacchettato tutte le caramelle, le patatine e i diversi snack che avremmo comunque portato. Doccia e poi intorno alle 6.30 è cominciata ad arrivare gente. Il piano era che ci saremmo incontrati tutti sotto casa nostra e poi andati tutti insieme visto che la strada era un po' complicata. C'erano Turner, Landon, Starling, Dominic ed Ellery. Abbiamo preso tutto il cibo e poi siamo andati. Lì, siccome era ancora presto e doveva raggiungerci altra gente, ci siamo messi a giocare a calcio fuori o a pescare. Quando poi sono arrivati anche Laf, Dancy e Austin abbiamo mangiato tutti insieme. Da lì in poi è stato sia divertentissimo sia tristissimo perché dentro di me sapevo che era l'ultima volta che li vedevo... Siamo stati un po' fuori un po' dentro e poi ogni volta che qualcuno se ne andava e dovevo salutarlo definitivamente partivano le lacrime! Non vi dico quando se n'è andata Dancy: continuava a ripetermi "no matter what you'll always be my Italian best friend" che tristezza...Alla fine sono rimasti Dom, Landon e Turner che avevano deciso di rimanere là la notte a dormire con Stefan e che hanno cercato di convincere anche me ma non se ne parlava proprio: io avevo il volo la mattina dopo, le ultime cose da sistemare e la valigia da chiudere! Quindi quando Ellery se ne stava andato ha dato un passaggio a casa anche a me mentre gli altri sono rimasti lì a dormire. Salutarli è stato tremendo, erano praticamente i miei migliori amici e ho pianto come una fontanella. Ho salutato anche Ellery sotto casa e poi sono entrata per passare lì la mia ultima notte :'(
Susie era ancora in piedi quindi siamo rimaste a chiacchierare un bella mezz'oretta e poi mi sono ritirata in camera. Ho avuto un colpo di genio e, per lasciare una cosa carina, ho riempito una parete della mia camera, completamente, di post it, ciascuno con su scritta una frase carina o qualche piccolo saluto personale. Ho pensato che fosse una cosa simpatica da lasciare e che probabilmente avrebbero notato solo dopo la mia partenza. Poi stanchissima e sapendo di dovermi svegliare prestissimo in mattinata, sono andata a letto e ho dormito per l'ultima volta nel mio mega letto americano.
Quando mi sono svegliata la mattina non ci potevo credere che stavo davvero tornando in Italia. Dopo tutto quel tempo sembrava surrealissimo!!! Poi ho cominciato ad agitarmi e a diventare nervosa perché sapevo che mi aspettava quel lungo viaggio tutto da sola e mi sono cominciate a venire le paranoie più strane ed idiote. Un volta chiuse e portate giù le valigie (pesantissime!!) non senza l'aiuto di Stefan, sono andata a salutare Maw Dawn nella casetta di fronte alla nostra. Era così contenta di vedermi e di avere modo di salutarmi! Infatti anche lei stava partendo per New Orleans con delle sue amiche e quindi non sarebbe potuta venire in aeroporto. Cui siamo abbracciate tanto e mi ha fatto l'in bocca al lupo per il viaggio ed il rientro a casa, che donnina, non me la scorderò mai! Anche Charlie ha chiamato per augurarmi buon viaggio e poi abbiamo iniziato a ficcare tutti i mille mila bagagli (due valigie e due borsoni) nella macchina. Siamo partiti, ho fatto un silenzioso saluto alla casa che mi ha ospitato per ben 10 mesi e poi ci siamo fermati a casa di David giusto per gli ultimi abbracci. Basta davvero dopo quei due giorni lì adesso i saluti non li sopporto più, mi viene il magone solo a pensarci. Il vero addio a Canton però è stato quando ci siamo fermati al donnut shop,  dove ci sono i migliori che io abbia mai mangiato in America, e ci siamo presi il nostro ultimo donnut insieme. Da lì poi diretti in aeroporto dove, con mia grande sorpresa, ho trovato anche Dominic che era venuto per starmi vicino fino all'ultimo e salutarmi proprio prima di partire. Dopo tutta la oda al check in, le mie due valigie da imbarcare pesavano entrambe più del consentito (una 3 pound l'altra 9 in più :O) e quindi, siccome pagare la differenza sarebbe stato intorno ai $500, ho preferito l'opzione A: tirare fuori qualcosa! Chi è una ragazza capirà il mio dolore e panico nel dovermi trovare costretta a buttare qualche prezioso capo di vestiario..
alla fine mi sono concentrata sulle scarpe e sono riuscita a cavarmela mettendone un paio nel bagaglio a mano, lasciando 4 altri paia a Susie, buttando un libro e tutti gli smalti. Comunque dopo questa minidisavventura ed aver imbarcato i miei due bagagli, ma ancora carica come un ciuccio con gli altri due a mano, ero davvero pronta per partire. A parte le 9000 miglia che ancora mi separavano da casa ero un passo più vicina, mancava poco...
Ed eccolo che, inesorabile, è arrivato il momento dei saluti finali proprio prima di attraversare i controlli di sicurezza ed entrare nell'area dei gates. Dopo i soliti abbracci lacrimosi, Susie mi ha preso da parte e ha fatto la cosa sorprendente di questi 10 mesi. Con le lacrime agli occhi mi ha confessato che è sempre stata  molto dura e severa con me perché voleva farmi maturare, darmi una lezione e perché in me vedeva tanto lei stessa da giovane. Ha anche aggiunto che in me vede tanto potenziale e che secondo lei un giorno sarò una brava mamma. Davvero uno dei miglior discorsi che abbiamo mai avuto e che probabilmente non dimenticherò mai. Quindi anche quello ha rincarato la dose! Con Stefan, nonostante tutti i nostri momenti no, ci siamo abbracciati e ci siamo detti che ci vogliamo lo stesso bene e che siamo davvero come sorella e fratello minore. Anche salutare Dom, l'amico che c'era sempre che mi ha insegnato a guidare, che mi consolava e che, ancora una volta, mi aveva dimostrato quanto bene mi volesse, è stato tremendo. Alla fine, non potendone più ho fatto segno di ciao con la mano e, a passo deciso mi sono avviata verso  il  gate di controllo, mi sono voltata, li ho visti da lontano andare via e salutare e poi ho fatto un gran respiro: stavo andando a casa!

martedì 20 maggio 2014

GOODBYE MISSISSIPPI

Today is a day that I will never forget: today I leave Mississippi, my home for these past 10 months. 
This place, in only few months, gave me so much that I can't even explain. If I think back to the girl I was when I got out the plane that brought me here, I would never imagine such a big changing.
Every single day spent here gave me a little drop of the new version of myself, every single day spent here brought me to the person that I am now. I overcame the hard times which made me stronger. I learned the language and the culture of the people around me which made me wiser. I ate food never tried before which made me more openminded. I travelled to new places which made me more adventurous. I took care of myself which made me older. I met different people and learned about their own stories  which made me richer. 
I never refused new experiences and everyone of them taught me something: I learned how to see things from a different point of view, I started to believe in who I am, I created connection with people, I questioned things I took for granted, I challenged myself, I grew.
Now It's time to go home and I am ready, yes I've never been more ready than now, because after an experience like this, that strongly affected me, I'm sure I will face my future life much more intensely. So, goodbye Mississippi and thank you for all you gave to me.

Oggi è un giorno che non dimenticheró mai: oggi lascio il Mississippi, la mia casa per questi ultimi 10 mesi. 
Questo posto, in soli pochi mesi, mi ha dato così tanto che non posso nemmeno spiegare. Se ripenso alla ragazza che ero quando sono scesa da quellnaereo che mi ha portato qui, non avrei mai immaginato un cambiamento così grande. Ogni singolo giorno speso qui mi ha dato una goccia della nuova me stessa, ogni singolo giorno speso qui mi ha portato ad essere la persona che sono ora. Ho superato i momenti difficili e ció mi ha reso più forte. Ho imparato la lingua e la cultura delle persone intorno a me e ció mi ha reso più saggia. Ho mangiato cibi mai assaggiati prima e ció mi ha reso più aperta di mente. Ho viaggiato in posti nuovi e ció mi ha reso più avventurosa. Mi sono occupata di me stessa e ció mi ha reso più matura. Ho incontrato persone diverse e appreso le loro storie e ció mi ha reso più ricca. 
Non ho mai rifiutato nuove esperienze e ognuna di quelle mi ha insegnato qualcosa: ho imparato a vedere le cose da un diverso punto di vista, ho iniziato a credere in quella che sono, ho creato connessioni con le persone, ho messo in discussione cose che davo per scontate, mi sono sfidata, sono cresciuta.
Ora è il momento di andare a casa e sono pronta, sì non sono mai stata più pronta di così, perchè dopo unmesperienza come questa, che mi ha influenzata profondamente, sono socira che affronteró la mia vita futura molto più intensamente. Quondi arrivederci Mississippi e grazie per tutto quello che mi hai dato.

Time to leave

Sono appena tornata a casa dal mio Goodbye party che è stato fantastico!! Ho avuto modo di eivedere tutti i miei amici più stretti e salutarli per bene prima di partire. Ammetto che è stato un bel po' triste, ma si sapeva che questo momento doveva arrivare, e ora che ho fatto proprio tutto, sono davvero pronta per partire. La mia ultima fiornata in Mississippi è stata davvero dantastica come molte altre, ma non ve la racconto ora perchè sono piuttosto stanchina e, in un 6 ore mi dovró svegliare per andare all'aeroporto. Prima di salire in camera mi sono fermata. Achiacchierare tanto con Susie, abbiamo ricapitolato un po' l'anno e ci siamo, a modo nostro, salutate veramente. Domani in aeroporto sarà giusto l'ultimo addio. Dominic ha deciso che verrà a salutrmi in aeroporto, cosa dolcissima da parte sua. 
Ci siamo. Siamo arrivati alla fine, a quel momento che, voluto o non voluto, arriva. Ho fatto tutto quello che volevo? Direi grosso modo sì. Molte le cose diverse da quello che mi aspettavo e tante le delusioni, ma innumerevoli gli insegnamenti e i momenti indimenticabili che mi sono lasciata dietro. Quindi parto serena senza rimpianti e con solo la tristezza di dover dire addio, forse per sempre ad alcune delle fantastiche persone che ho conosciuto. Proprio come mi ha detto poco fa Susie mentre chiacchieravamo: è solo un capitolo della vita che si chiude, ma il libro non finisce. Ho ancora tante pagine bianche davanti a me che, onestamente, non vedo l'ora di riempire con tutto quello che mi aspetta a casa. Sono una Gaia nuova, diversa e cresciuta, pronta a tornare indietro vittoriosa e fiera di me stessa. Ce l'ho fatta ed è stato grandioso. E ora it's time to come home. 

domenica 18 maggio 2014

Meno un giorno

Oggi sono dieci mesi esatti da quando sono arrivata qui. E ancora un giorno e poi tutto questo sarà definitivamente concluso. Dieci mesi intensi che adesso sembrano volati ma che alle volte sembrava non passassero più... Il pensiero di quanto dieci mesi ti possano cambiare ed insegnare però mi lascia sempre stupefatta.  Ne sono successe di cose, sia belle che brutte, indimenticabili e che vorrei scordare il prima possibile, che, un mattoncino alla volta, hanno creato la nuova Gaia che c'è qui ora e che sta per partire.
Gli ultimi due giorni li ho passati tutti in famiglia. Sabato mattina, intorno alle 10, siamo usciti tutti e 4 per andare a vedere la partita di baseball dei Mississippi Braves contro una squadra del Tennessee. Infatti Charlie aveva ottenuto i biglietti gratis da qualche collega di lavoro. Mi sono divertita tanto alla partita che era davvero coinvolgente. Sempre Charlie è riuscito a procurarci delle casacche, come quelle che usano i giocatori che, anche se erano almeno 3 taglie più grandi, abbiamo indossato giusto per tifare meglio. Per pranzo mi sono comprata lì un hamburger e siamo tornati a casa verso le 2, prima della fine della partita, perché Susie non aveva più voglia di stare lì.
Una volta a casa sono restata un po' nel portico sul retro con Who Dat a godermi il sole e poi sono andata a portarmi avanti con le valige. La sera, inizialmente, dovevamo andare al cinema per incontrarci con Nicholas e John per vederli un'ultima volta prima di partire ma siccome Susie mi sembrava stesse facendo di tutto per rendermi impossibile vederli (prima non voleva andarci proprio, poi ci voleva andare ma a vedere un film diverso, poi ad un orario diverso dal loro e non voleva nemmeno tentare di andare solo mangiare con loro)  mi sono stufata e ho detto che non andava più al cinema anche perché andavano a vedere un film che a me non interessava per niente e quindi sarei andata solo per incontrare Nicholas un'ultima volta. Ma siccome mi riusciva impossibile, ho lasciato perdere e ho deciso di restare a casa. Lei e Stefan sono andati comunque, io nel frattempo sono restata al computer e ho cenato con Charlie. Mi ha insegnato a preparare i grilled cheese sandwich e ce ne siamo pappati uno e mezzo per uno. Poi dopo cena ci siamo messi a vedere la tele assieme e, siccome ero un po' stressata dalle mille cose che erano successe, mi sono concessa un paio di biscotti con su il burro di arachidi, e dai, quello mi mancherà in Italia! Per il resto della serata ho fatto la doccia, aggiornato il blog e, quando Susie e Stefan sono tornati a casa, sono passata a salutarli e dargli la buonanotte.
Oggi era la mia ultima giornata con Charlie perché domani mattina parte presto per una conferenza di un paio di giorni a New Orleans, roba di lavoro, e quindi ha voluto rendermi questa giornata indimenticabile. Intorno all 10.30 siamo andati at the cabin, in campagna, dove abbiamo cucinato un'enorme pentolona di crawfish, lo stesso che avevamo avuto a New Orleans e che è così tipico nel sud. Ha anche preparato la salsina in cui pucciarlo e come controno pannocchie, funghi, patate e salsiccia:

Era delizioso, abbiamo mangiato lì, cosa inusuale e che ha reso il tutto più divertente. Subito dopo pranzo Susie ha avuto un'ideona: ci ha detto che se volevamo, potevamo avere un goodbye party con i nostri amici più stretti la sera dopo, lì nella casa in campagna!! Si dai che bello così posso rivederli tutti e salutarli bene! Ma il patto era che dovevamo aiutarla a ripulire un po' perché diceva che none ra nelle condizioni adatte per invitare gente. Quindi abbiamo fatto le pulizie per un paio d'orette poi, quando era ormai pulita e splendente, lei, che era venuta con la sua macchina, è tornata a Canton per incontrarsi con una sposa, mentre io Stefan e Charlie siamo andati a pescare.
Era una giornata perfetta per la pesca e abbiamo passato letteralmente tutto il resto del pomeriggio sul bordo del laghetto. Abbiamo preso 17 pesci di cui 10 erano miei!! Mi piace un sacco pescare, ogni volta che prendo un pesce mi esalto tantissimo!! Erano di 3 o 4 tipologie diverse ed avevo anche acciuffato un catfish, molto raro e grosso, ma mi è sfuggito a metà mentre lo tiravo su :(


Questa volta, al contrario delle altre, li abbiamo tenuti e riportati a casa dove Charlie ci ha mostrato bene come ripulirli dalle squame e dalle spine e poi li abbiamo fritti e mangiati!! Come contorno c'erano anche dei fagioli e devo dirvi che quel pesce era delizioso!!! E poi sapere che sei stata tu stessa a pescarlo lo rende ancora più buono. Dopo cena io e Stefan ci siamo intrippati tantissimo con i Jelly Beans. Si tratta di queste caramelle a forma di fagiolini, tutte colorate, in un mega barattolone che hanno i gusti più strani, ma con i gusti più strani intendo proprio di tutto (popcorn, tiramisù, torta al gelato, zucchero filato..) E quindi ci divertivamo ad assaggiarne uno per uno e indovinare il gusto. Ma sono tantissimi e tutti diversi quindi dopo che inizi non riesci più a smettere perché vuoi scoprire tutti i gusti che ci sono. Ci ha tenuti occupati per un bel pezzo e poi Charlie, prima di andare a letto, è venuto per darmi un ultimo saluto. Ci vedremo anche domani mattina, ma abbastanza di sfuggita, quindi voleva salutarmi bene stasera. E' stato tremendo perché lui è davvero sensibilissimo e mentre ci salutavamo aveva le lacrime agli occhi cosa che non mi aspettavo per nulla e che mi ha messo un po' in imbarazzo, non sapevo bene come reagire! Che tenerino continuavamo ad abbracciarci e poi mi ha regalato una piccola torcia che teneva sempre con sé o in macchina e che mi aveva già spiegato un paio di volte, essere un modello nuovissimo e che gli piaceva tanto perché è piccola comoda ed efficace. Me l'aveva prestata anche un paio di volte e mi aveva sempre chiesto di riportagliela indietro perché ci teneva tanto. Quando me l'ha data non me la sentivo proprio di prenderla perché seppure fosse una cosina piccolina sapevo quanto ci tenesse e che la usasse tanto. Ma lui mi ha detto che proprio per quello me la voleva lasciare, perché mi ricordassi di lui. Io comunque l'ho davvero apprezzato e gli ho detto che ne farò tesoro. Ancora un po' commosso mi ha detto che andava a letto, ci siamo dati un abbraccione e ci siamo salutati con un "ci vediamo domani".. che tristee che strano allo stesso tempo.. lui è sempre stato carino con me e adesso è già il momento di salutarlo definitivamente. Quando sono salita in camera ho praticamente finito le valigie e i bagagli a mano. Ho giusto le ultime cose che sto usando ancora adesso da ficcarci dentro e poi è fatta. Speriamo che non sfasi di molto con il peso... Domani mattina presto usciamo per andare a conoscere (l'ultimo giorno?! sì l'ultimo giorno) il papà di Susie che abita un po' lontanino. Subito dopo che torneremo mi dovrò preparare per il nostro goodbye party che finirà tardi in serata e quindi non so bene se riuscirò a scrivere un ultimo post.. Spero di sì ma nel caso non ce la faccia cercherò di aggiornare tra un aeroporto e l'altro, tanto avrò luuunghe ore di attesa! Non vi sembra strano il fatto che sia di nuovo su di un aereo, questa volta per la via del ritorno? A me sì, tanto e, seppure non veda l'ora di arrivare a casa e riabbracciare la mia famiglia, da una altro lato sento che lascio qualcosa. Non so bene cosa ma c'è qualcosa che lascio qui e di cui sentirò il vuoto poi. Forse solo dopo un po' di tempo me ne renderò conto e non so bene cosa pensare al riguardo ma sono certa che qualcosa che lascio qui dietro di me c'è. Forse una manciata di amici, forse una vecchia Gaia o una serie di momenti e ricordi. O forse solo questa vita un po' pazzerella e alternativa che, faticando un po', mi ero riuscita a costruire quaggiù.

sabato 17 maggio 2014

Last time in NOLA

Giovedì, dopo la sveglia presto e una banana come colazione, Charlie ci ha dato un passaggio fino in stazione a Jackson. Siamo arrivati verso le 10.15 e il nostro treno doveva partire alle 11.30 ma c'è stato un ritardo di mezz'oretta così non siamo saliti a bordo fino a mezzogiorno. Sono rimasta stupefatta dalla pulizia della stazione (eravamo in un quartiere piuttosto malandato) e dal treno che era davvero grande e comodo. Andava lentissimo eh, mica come i nostri frecciarossa, ma per le 3 ore che dovevamo prenderlo fino a New Orleans andava benissimo. Dopo aver chiacchierato un po' con Susie e mangiato il panino che mi ero portata come pranzo, ho abbassato il sedile reclinabile, messo le cuffie e mi sono persa a guardare i panorami del Mississippi sempre così verdi e rinfrescanti. Inutile dire che dopo non molto mi sono addormentata. Sono stata svegliata da Susie quando siamo entrati in Louisiana perché voleva che vedessi le paludi, cosa che avevo visto tutte le sante volte che siamo andati a NO, ma va be'. Per le 4 siamo arrivati alla stazione e da lì abbiamo preso un taxi fino al condo di Matt dove eravamo stati la volta precedente. Lo abbiamo trovato a bordo della piscinetta a chiacchierare con Maria, una sua amica che abita lì e che, sia nei modi di fare che nell'aspetto, rappresentava la tipica donna spagnola o sudamericana. Ci siamo presentati ed è rimasta lì a parlare un po' con noi, poi è tornata a casa mentre noi abbiamo lasciato giù le poche borse che avevamo nell'appartamentino e siamo usciti a piedi per passeggiare un po' e fermarci a mangiare qualcosa. Quando siamo passati di fronte ad una grande casa con i finestroni verdi sotto alla quale c'erano tantissime macchine parcheggiate con i paparazzi seduti dentro in attesa, Matt ci ha spiegato che lì resideva Brad Pitt il quale era sceso in città a passare qualche giorno con la sua famiglia. Io ero in esaltazione, Brad Pitt?! hahah fosse per me avrei aspettato lì sotto con quei paparazzi anche tuta la notte. Ci siamo passati proprio di fronte e non potevo crederci che a pochi metri da me c'era Brad Pitt, quello probabilmente è stato il momento in cui ce l'ho avuto il più vicino possibile in tutta la mia vita haha!! Abbiamo camminato fino alla piazza principale, quella con la cattedrale e ci siamo fermati per una mezzoretta buona ad osservare questa banda, tutta formata da ragazzini di colore che non avranno superato i 15 anni di età, che suonavano in strada ogni tipo di percussione, ma bravissimi,! Hanno creato intorno a loro una folla immensa. Affascinavano tutti con il loro ritmo invitante, sì, questa è la vera anima di New Orleans! Of course per cena siamo andati dal nostro classico Fiorella's dove andiamo sempre e, per dare uno strappo alla regola, mi sono presa pollo fritto che qui a New Orleans è il migliore! Ma come contorno invece delle patatine fritte, sono andata per i fagioli. Poi abbiamo passeggiato al French Market dove Stefan si è comprato un apio di occhiali da sole e siamo entrati in un po' di negozietti nel French Quarter. Per le 7.30 siamo dovuti ritornare in camera perché iniziava American Idol e, come sapete, Susie non se lo può perdere. Due ore dopo, quando è finito, siamo riusciti, questa volta però Matt è andato per conto suo per incontrarsi con amici, mentre noi siamo andati su e giù per Bourban Street e poi ci siamo fermati in Canal Street ad accontentare la voglia matta di gelato di Susie. Siamo rientrati in camera non molto tardi, io infatti ero davvero stanca, e dopo poco siamo andati a dormire. Non so a che ora sia rientrato Matt, ma fatto sta che non ha messo nessuna sveglia e quella mattina doveva andare in aeroporto per partire!! Ci siamo svegliati per miracolo perché Susie ha ricevuto una chiamata che l'ha svegliata e, ovviamente, come al solito, eravamo stra in ritardo. Lo abbiamo aiutato ad impacchettare tutto, ripulire la stanza e caricare tutto in macchina e poi lo abbiamo accompagnato all'aeroporto dove, magicamente siamo arrivati in orario per il suo volo. Dirsi goodbye non è stato facile, lui è sempre stato il mio preferito in tutta la famiglia, quello con cui potevo parlare di tutto, che mi faceva sempre divertire, che mi mandava i messaggini dolci quando era lontano da casa e che mi ha insegnato tantissimo.. Ma sapevamo entrambi che non perderemo mai i contati dopo così tante esperienze insieme e che probabilmente ci rivedremo prima di quanto ci aspettiamo, quindi dopo uno stettissimo abbraccio e millemila "I'll miss you" "Have a safe trip" "Love you", ci siamo dovuti separare.
Noi, siccome non avevamo ancora fatto colazione, ci siamo fermati da IHOP (International House of Pancakes) che apparentemente dovrebbe avere i migliori Pancakes! A parte la litigata di Susie con la cameriera, è stata davvero una buona colazione: ho preso dei pancakes con su la marmellata e lo zucchero a velo, buonissimi ma troppi, non sono nemmeno riuscita a finirli!!
Prima di metterci in strada per ritornare in Mississippi, abbiamo deciso di fermarci al famoso Audubon Zoo di NO che anche Matt ci aveva caldamente consigliato. A livello di animali, nulla di strabiliante, c'erano quasi tutti gli animali, per lo meno quelli classici per uno zoo, ma la cosa davvero bella erano le ambientazioni che sembravano davvero reali! E poi non c'erano gabbie, ma era come se gli animali fossero liberi e i turisti girovagavano su delle specie di ponticelli in legno sopraelevati o recintati che attraversavano queste ambientazioni. Dalla savana, alle foreste indiane alle paludi e ai lunghi fiumi sudamericani, ce n'erano di ogni tipologia. Era proprio una bella giornata per stare in giro perché c'era il sole ma non faceva troppo caldo. Dopo un bel 3 ore lì dentro, abbiamo ripreso l'autostrada e ci siamo messi in viaggio. Verso le 2 ci siamo fermati in quel posto dove eravamo andati a mangiare anche la prima volta che eravamo stati a New Orleans: un'enorme buffet chinese, con ogni cosa possibile e inimmaginabile, tutto buonissimo. Ho mangiato probabilmente più di quanto avrei dovuto ma tanto ormai la mia dietra si era un po' persa dal giorno prima. Diciamo che era in pausa ;) Con la pancia piena siamo rientrati in macchina e, per il resto della strada non abbiamo fatto altro che fermaci nei Dirt Cheap (ben 3!) per vedere se riuscissi a trovare una valigia a poco prezzo da poter usare nel viaggio di ritorno per tutta quella roba nuova che ho comprato. Non avendo trovato nulla e un po' disperata, Susie ha avuto l'ideona di fermarsi in questo negozio un po' stile Dirt Cheap dove ne ho finalmente trovata una. E' enorme e l'ho pagata solo $10 perché è vecchissima, probabilmente degli inizi del '900 hahah, sembra un po' quella di Mary Poppins. Ma non mi interessa più di tanto, l'importante è che sia spaziosa e che ci possa ficcare dentro quanta più roba possibile. Finalmente soddisfatta, siamo ritornati a casa dove ci aspettava Charlie. Io mi sono riposata un po' sul divano e poi ho messo a lavare i vestiti usati nel viaggio, ora che sto facendo le valigie devo lavare tutto quello che uso per poterlo mettere via! Per cena Charlie ha cucinato una zuppa ai fagioli, piccantissima, con fettine di pane da pucciarci. Dopo cena avevo bisogno di una bella doccia e poi ho cominciato a mettere alcuni dei vestiti restanti nella nuova valigia che si è rivelata perfetta. Voglio finire di fare le valigie il prima possibile perchè è una cosa che non sopporto e perchè, una volta chiuse e finite mi sentirò di già sulla via di casa... Ancora pochi giorni....